Probabilmente non tutti sanno quando possiamo definire la stipsi cronica. Scopriamolo nell’approfondimento di oggi, insieme ad alcuni consigli.
Si stima che tra il 20% ed il 34% della popolazione soffra di stipsi cronica. Si tratta, pertanto, di una condizione (e non una malattia!) piuttosto diffusa, da non confondere con la cosiddetta stitichezza acuta.
In questo secondo caso è legata ad un cambiamento improvviso e transitorio della regolarità intestinale, che l’80% delle persone ha sperimentato qualche volta. Brevi periodi di stipsi sono normali, in quanto possono essere provocati ad esempio da:
- Assunzione di taluni farmaci (antipertensivi, antidepressivi, antiacidi e persino integratori per il ferro)
- Cambio delle nostre abitudini alimentari
- Periodi di stress
- Conseguenza di un intervento chirurgico
STIPSI CRONICA: quando si definisce tale
Quando non sono presenti lesioni organiche, possiamo già parlare di stipsi cronica se la frequenza dell’alvo è inferiore alle due evacuazioni settimanali. Tuttavia, il disturbo viene considerato cronico se si presentano almeno due tra queste condizioni:
- Meno di tre evacuazioni nell’arco della settimana
- Sforzo eccessivo durante la defecazione
- Feci dure e/o caprine (ossia costituite da grumi separati difficili da espellere)
- Sensazione di evacuazione incompleta
CAUSE
Alla stipsi cronica possono essere associate diverse patologie e condizioni, quali:
- Abuso di lassativi, i quali contribuiscono a rendere l’intestino più pigro
- Malattie anorettali (ragadi, ascessi, stenosi)
- Motilità ridotta del colon
- Disfunzione dei muscoli del pavimento pelvico (la cosiddetta stipsi da dissinergia addomino-pelvica)
- Ridotto consumo di fibre, soprattutto insolubili. Queste, contenute nei cereali e in alcuni ortaggi, favoriscono l’aumento del volume delle feci, importante per la progressione della massa fecale fino alla sua espulsione
- Malattie che rallentano la motilità gastrointestinale (ipotiroidismo, Morbo di Parkinson, diabete, Lupus Eritematoso Sistemico, sclerodermia etc.)
- Tumore del colon o ad altri organi della cavità addominale
ALCUNI CONSIGLI
Per poter mantenere in salute l’intestino ed evitare la stipsi, è molto importante adottare uno stile di vita sano che comprenda:
- Alimentazione ricca di fibre da frutta, verdura, cereali e legumi, ricordando che sarebbe bene consumarne una quota di circa 30 grammi al giorno totali, di cui tre quarti insolubili (cereali e verdure) e un quarto solubili (frutta e legumi)
- Giusta idratazione. È essenziale bere molta acqua, in particolare nei mesi estivi
- Attività fisica moderata ma regolare (ad esempio, camminare ogni giorno per almeno 40 minuti), assai importante per contribuire all’adeguata motilità intestinale
- Mantenere il peso nella norma
- Non abusare dei lassativi
Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma
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