Il prolasso rettale è la protrusione della mucosa del retto attraverso l’apertura anale. Si parla di prolasso rettale parziale (o mucoso), quando solamente la mucosa del retto fuoriesce dall’ano. Il prolasso rettale totale, invece, si verifica quando è una parte del canale rettale ad uscire verso l’esterno.
FATTORI PREDISPONENTI
I fattori che predispongono al prolasso rettale sono legati principalmente ad anomalie che consentono al piccolo intestino, che giace a contatto con la parete rettale anteriore, di forzare il retto fino a farlo fuoriuscire attraverso il canale anale. Tali anomalie sono:
- una condizione anatomica che comporta l’eccessiva mobilità e lassità delle strutture di sostegno rettali
- una eccessiva profondità della cavità addominale o del cavo del Douglas
- la perdita della posizione orizzontale del retto con lassità e atonia delle adesioni pelviche e sacrali con perdita di supporto dell’utero, della vescica e perineo discendente
- la debolezza di entrambi gli sfinteri anali, sia interno che esterno, spesso associata ad una neuropatia del nervo pudendo
- la presenza di un mesoretto estremamente mobile
- l’associazione con rettocele e/o con tratti del colon retto-sigmoideo con aspetto ridondante (ossia, non patologico)
- donne con gravidanze plurime e parti laboriosi
- predisposizione genetica
SINTOMI
Il prolasso rettale non sempre viene riconosciuto subito, perché negli stadi iniziali la sua sintomatologia è piuttosto simile a quella di altre patologie (come emorroidi, stitichezza…).
I sintomi del prolasso rettale sono:
- stipsi rettale, che comporta la difficoltà al momento dell’emissione delle feci, con interessamento della funzionalità del pavimento pelvico
- sensazione di evacuazione incompleta
- pollacochezia, cioè l’emissione in più volte di una scarsa quantità di feci
- prolungato ponzamento, fino alla necessità di eseguire manovre manuali per consentire lo svuotamento
- senso di peso anale e perineale che tende ad accentuarsi con la stazione eretta e dopo la defecazione
- tenesmo, ossia la contrazione spasmodica, e spesso dolorosa, dello sfintere anale, accompagnata da stimolo alla evacuazione anche senza emissione di feci
- prurito anale
- dolore addominale e sacrale
- difficoltà, associata per lo più a prolasso totale, nel trattenere i gas e le feci, sotto forma di vera e propria incontinenza (nel 20-90% dei casi), a causa della ridotta compliance rettale
- stipsi nel 20-60% dei pazienti
- sanguinamento determinato dall’irritazione cronica a cui è sottoposta la mucosa prolassata
- perdita di muco dalla mucosa rettale per effetto della congestione
- “ano umido” associato a dermatite perianale, secrezioni mucose, irritazione, bruciore, prurito e incontinenza fecale
- prolasso genitale, cistocele (prolasso vescicale), con o senza incontinenza urinaria nelle donne in menopausa, con gravidanze plurime e parti laboriosi
DIAGNOSI
La diagnosi di prolasso rettale viene effettuata mediante un esame clinico che comprende l’anamnesi del paziente e l’esame fisico del retto.
L’indagine diagnostica può avvalersi di alcuni esami strumentali, quali:
In alcuni casi può essere necessario effettuare:
TRATTAMENTO DEL PROLASSO RETTALE
In caso di prolasso rettale è bene rivolgersi ad uno Specialista per un consulto. Esistono due principali tipologie di trattamento:
- TRATTAMENTO CONSERVATIVO. È l’approccio del prolasso rettale agli stadi iniziali. Si agisce sull’alimentazione e sulle cause che l’hanno provocato.
- TRATTAMENTO CHIRURGICO. Negli stadi più avanzati è necessario intervenire chirurgicamente per eliminare il problema mediante:
-INTERVENTI ADDOMINALI, che possono essere effettuati in chirurgia open oppure in laparoscopia. Questi si basano sul principio della sospensione del retto che si invagina mediante l’utilizzo di protesi che rinforzano il pavimento pelvico
-INTERVENTI PERINEALI, che comportano la resezione della mucosa, associata o meno alla plicatura della muscolare del retto prolassato. Questo tipo di interventi sono in genere riservati a pazienti anziani con comorbilità importanti (ossia, coesistenza di più patologie)
Nel caso di donne in menopausa, con gravidanze plurime e parti laboriosi, in cui il prolasso rettale sia associato a prolasso genitale, cistocele (con o senza incontinenza urinaria) può essere necessario effettuare degli interventi associati con ginecologo ed urologo.
Il trattamento chirurgico del prolasso rettale serve a:
- correggere il prolasso
- migliorare l’incontinenza e la stipsi
- ripristinare i giusti rapporti anatomici tra le varie strutture, per quanto è possibile
Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma