La Proctologia è un campo della medicina in continua evoluzione. Non a caso negli ultimi 20 anni sono stati fatti enormi passi da gigante. Mettiamo a confronto in questo articolo come venivano e come vengono oggi affrontati e risolti i più comuni disturbi proctologici.
MALATTIA EMORROIDARIA E PATOLOGIE ANALI: ieri e oggi
La proctologia si occupa di numerosi disturbi, tra i quali la malattia emorroidaria e le patologie anali in genere. Queste colpiscono circa l’85% della popolazione, indiscriminatamente donne e uomini.
In passato questo tipo di disturbi prevedevano un intervento effettuato in anestesia generale, che includeva l’impiego della costipazione forzata del paziente per 5 giorni. Questo comportava una ripresa molto lenta e assai dolorosa.
Oggi il 70% dei casi vengono risolti in anestesia locale. Gli interventi possono variare da una semplice legatura elastica, con applicazione di un bisturi ad ultrasuoni, ad interventi più complicati che prevedono, secondo la tecnica di Longo, l’asportazione di un cilindro di mucosa rettale.
Questo tipo di interventi hanno notevoli vantaggi:
- L’utilizzo di una piccola sedazione permette al paziente di ritornare immediatamente alle sue abitudini normali
- La ripresa funzionale è molto rapida
- Contrariamente a quanto succedeva in passato, entro le 24 ore successive all’intervento il paziente può e deve assolutamente andare di corpo
- Il dolore postoperatorio è praticamente assente. Le feci sono morbide e nel loro passaggio nell’ano appena trattato non causano alcuna eccessiva divaricazione della ferita provocata chirurgicamente
FISTOLE ANALI: ieri e oggi
Un’altra patologia anale di cui si occupa la proctologia sono le fistole. Queste sono assai frequenti e possono colpire sia uomini che donne.
In passato si procedeva con il posizionamento di un filo di seta che gradualmente tagliava la fistola stessa.
Oggi l’intervento effettuato per risolvere una fistola è molto rapido. Questo prevede la semplice chiusura dell’orifizio della fistola all’interno dell’ano, e del tramite fistoloso per mezzo di colle speciali.
Questa procedura consente:
- L’assoluta certezza del risultato
- Un recupero funzionale nel giro di poche ore, in quanto l’intervento non ha sezione muscolare
- Nessun dolore postoperatorio
- Un’incidenza di recidive, che è il vero problema delle fistole, pari al 3%
RAGADI ANALI: ieri e oggi
La proctologia si interessa anche delle ragadi anali, una patologia molto frequente nei giovani e nelle donne che presentano una stipsi ostinata fin da piccole. Il meccanismo di formazione di una ragade è un ipertono dello sfintere anale, che tende ad essere leggermente più chiuso del normale.
In passato i pazienti venivano sottoposti ad interventi estremamente demolitivi quali la ragadectomia.
Oggi sappiamo che basta riportare alla normalità il tono sfinteriale perché la ragade guarisca da sola. Un opportuno trattamento necessita della manometria, un esame che permette di misurare la pressione ed il funzionamento dello sfintere anale, nonché la sensibilità dell’ampolla rettale.
La Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” dispone di un manometro a 32 canali, dispositivo considerato fra i migliori al mondo. La validità di tale strumento è fondamentale, in quanto è sulla base dei risultati dell’esame manometrico che viene effettuata la sfinterotomia regolata.
Con questo tipo di intervento, effettuato in anestesia locale mediante una piccola puntura intorno all’ano, è possibile riportare il tono sfinteriale alla sua normalità
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma