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Prevenire il tumore alla cervice uterina: esami e fattori di rischio

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Prevenire il tumore alla cervice uterina - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

A meno di una settimana dalla prima “Giornata internazionale contro l’HPV”, dedichiamo un articolo alla prevenzione del tumore alla cervice uterina. Quali sono i fattori di rischio? Quali gli esami importanti?

Come abbiamo già spiegato in un precedente articolo il principale fattore di rischio del tumore alla cervice uterina è rappresentato dall’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV – Human Papilloma Virus).  Ad oggi sono oltre 100 i diversi genotipi di HPV conosciuti per la loro pericolosità a livello oncologico.

Tuttavia, non tutte le infezioni legate al virus portano al cancro. Nella maggior parte dei casi il sistema immunitario riesce a debellarlo, oppure il virus può rimanere silente o ancora provocare piccoli tumori benigni conosciuti col nome di papillomi.

Oltre al Papilloma Virus Umano, esistono altri fattori di rischio riconosciuti, quali:

  • Familiarità per il tumore stesso
  • Fumo
  • Inizio precoce dell’attività sessuale (prima dei 16 anni)
  • Promiscuità sessuale del proprio partener o anche personale
  • Aver partorito in adolescenza
  • Aver portato avanti molte gravidanze
  • Uso prolungato di contraccettivi orali (per un periodo superiore ai 5 anni)
  • Obesità
  • Alimentazione troppo povera di frutta e verdura
  • Indebolimento del sistema immunitario dovuto a malattie immuno-depressive

DIAGNOSI PRECOCE: prevenire il tumore alla cervice uterina

Il tumore alla cervice uterina (o collo dell’utero) nelle sue fasi iniziali è in genere asintomatico. Non è, quindi, difficile capire quanto sia fondamentale diagnosticarlo precocemente. Questo permette di aumentare in modo considerevole le possibilità di guarigione.

Vi sono, inoltre, alcuni campanelli di allarme che non dovrebbero essere sottovalutati:

  • PERDITE VAGINALI INSOLITE, sia per colore che per consistenza
  • SANGUINAMENTI VAGINALI non associati al normale ciclo mestruale
  • DOLORE PELVICO
  • DOLORE E/O SANGUINAMENTO durante i rapporti sessuali

Pap test ed altri esami

Effettuare ogni anno controlli ginecologici che comprendano in primis il Pap test risulta essenziale.
Vediamo in maniera più dettagliata quali sono gli esami consigliati:

  • Pap test. Nella maggior parte dei casi, l’esame consente di individuare eventuali anomalie cellulari mediante un prelievo a livello della cervice uterina
  • HPV DNA test. Nel caso il Pap test dia esito positivo, è possibile identificare il ceppo virale responsabile dell’infezione attraverso l’HPV DNA test
  • Esame pelvico. Viene effettuato un esame pelvico approfondito nel caso vi sia una diagnosi, o anche un sospetto, di tumore alla cervice uterina. Questo consente di individuare sia le dimensioni che il grado di avanzamento della neoplasia
  • Colposcopia. L’esame permette una buona visione di cervice e vagina, nonché l’individuazione di eventuali zone anomale o sospette. È possibile anche prelevare un campione di tessuto per l’esame istologico
  • Risonanza Magnetica della pelvi. Con questo esame non invasivo si può valutare l’estensione locale del cancro
  • TC del torace. È importante sottoporsi alla tomografia per poter escludere la cosiddetta estensione a distanza del tumore ai polmoni
  • Tomografia assiale ad emissione di positroni. L’esame è in grado di identificare le cellule tumorali in attività, nei casi in cui vi siano dubbi sull’effettiva localizzazione a distanza della neoplasia

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

 

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