Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono patologie cosiddette idiopatiche, in quanto le loro cause non sono ancora ben note. Ciò che, invece, sappiamo è che la nostra dieta può influire positivamente. Scopriamo quali sono gli alimenti che possono aiutarci
Precedentemente abbiamo già affrontato Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, analizzando sintomi e complicanze ad esse associati, e soffermandoci anche su diagnosi e possibile trattamento.
Questo tipo di patologie possono insorgere a qualsiasi età. In genere è più frequente riscontrarle in persone dai 15 ai 30 anni e dai 50 ai 70. Tuttavia, le stime attuali hanno messo in evidenza un notevole aumento di casi con esordio precoce, ipotizzando un collegamento con le abitudini alimentari che sono cambiate.
In questo articolo vedremo proprio in che modo l’alimentazione può avere un ruolo importante di controllo insieme alla terapia farmacologica.
Recenti studi hanno dimostrato come l’assunzione di determinati alimenti e la limitazione di altri siano associate ad una flora intestinale molto meno predisposta alle infiammazioni.
In realtà, non è del tutto chiaro se dipende direttamente dal loro effetto sull’intestino e, quindi, sulla flora batterica o se, invece, è il risultato dei cambiamenti che la nostra alimentazione può indurre su quest’ultima.
Una cosa è certa: privilegiare frutta e verdura, limitando soprattutto i grassi, può fare la differenza per chi soffre di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
ALIMENTI CONSIGLIATI
Le nostre abitudini alimentari possono influire sullo stato di salute del nostro intestino. Nelle fasi acute della malattia è necessario essere più rigidi. Man mano che il quadro clinico migliora è possibile reinserire gradualmente cibi ben tollerati dalla mucosa intestinale.
È fondamentale sottolineare l’importanza di rivolgersi ad uno specialista, che saprà dare precise indicazioni su cura e dieta personalizzate al singolo caso.
Vediamo quali sono gli alimenti consigliati che, insieme alle terapie mediche, possono prevenire recidive e riacutizzazioni:
- LATTE, LATTICINI E YOGURT. Dipende dallo stato di tolleranza individuale. Comunque sia è meglio consumare formaggi freschi e non fermentati
- CEREALI (quinoa, farro e orzo)
- PASTA. Preferire i formati di piccole dimensioni, riso, semolino e pane tostato
- CARNE (carne e pesce magri, uova, prosciutto crudo, cotto e bresaola)
- VERDURE (carote, zucchine, patate, fagiolini, insalata, cuori di radicchio e pomodori senza semi né buccia). Soprattutto nelle fasi acute è meglio consumarle cotte o passate, in quanto risultano più digeribili
- FRUTTA. È bene mangiarla cotta o sotto forma di marmellata. Se la si vuole consumare cruda, meglio frullarla, grattugiarla o berla come succo di frutta. Vanno bene avocado e frutti rossi, quest’ultimi ricchi di polifenoli
- GRASSI. L’olio extra vergine d’oliva contiene molta vitamina E, grassi monoinsaturi e polifenoli. Ottimi anche i grassi contenuti nell’avocado e nella frutta secca (senza esagerare)
- SPEZIE (curcuma e zenzero)
- DOLCI. Solo marmellata e biscotti secchi
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI: alimenti da limitare
Ecco quali sono i cibi da limitare:
- CARNE GRASSA E MOLTO FIBROSA
- CACCIAGIONE
- INSACCATI (ad esclusione di quelli sopra elencati)
- FORMAGGI GRASSI
- DOLCI (tranne quelli prima citati)
- GRASSI contenuti nei dadi da brodo o in dolci, merendine e snack industriali
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma