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Fistole e ascessi: due diversi stadi evolutivi della stessa patologia

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Fistole e ascessi, due diversi stadi della stessa patologia - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Fistole e ascessi perianali rappresentano due facce della stessa medaglia, due stadi diversi di un unico processo patologico. Si tratta di problematiche che possono influire significativamente sulla qualità della vita e sul benessere quotidiano di chi ne soffre. Scopriamole meglio in questo approfondimento.

Le fistole sono il risultato di un pregresso o attuale ascesso perianale. Difatti, quando le piccole ghiandole anali si ostruiscono, possono infettarsi e sviluppare un ascesso.
Il piccolo tunnel che si forma sotto la pelle e che mette in comunicazione la ghiandola anale, dalla quale l’ascesso origina, e la cute perianale, è la fistola.

FISTOLE E ASCESSI: quali sono le possibili cause?

Ci sono alcuni fattori che possono favorire l’insorgenza di queste due problematiche anorettali. Vediamoli nel dettaglio:

  • Complicanza di un intervento chirurgico all’intestino
  • Ulcere anali
  • Malattie infiammatorie intestinali, quali: colite ulcerosa, diverticolite e morbo di Crohn
  • Sistema immunitario compromesso
  • Malattie sessualmente trasmissibili (come clamidia  e sifilide)
  • Cancro del retto
  • Tubercolosi

SINTOMATOLOGIA

In genere, i sintomi che possono caratterizzare questo tipo di patologia sono:

  • Dolore costante (ascessi e fistole)
  • Gonfiore intorno all’ano, senza essere necessariamente correlato con gli atti defecatori (ascessi e fistole)
  • Spossatezza (ascessi)
  • Irritazione della cute perianale (fistole)
  • Prurito (fistole)
  • Secrezioni purulenti e maleodoranti dal foro esterno della fistola
  • Febbre e brividi: segnale di una possibile chiusura del tunnel (guarigione apparente). In questa eventualità, la febbre sarebbe accompagnata nuovamente dal dolore e l’ascesso potrebbe riformarsi verso altre direzioni dopo giorni, mesi o anche anni

FISTOLE E ASCESSI: quali sono gli esami diagnostici del caso?

L’iter diagnostico da seguire può comprendere diversi esami strumentali, quali:

  • Esame proctologico ambulatoriale con eventuale anoscopia al fine di individuare sia il foro esterno che quello interno della fistola
  • Ecografia transanale con sonda rotante a 360° permette di individuare con estrema precisione i tramiti fistolosi e le raccolte del materiale ascessuale
  • Manometria anorettale. Consente di misurare la pressione e il funzionamento dello sfintere anale, nonché la sensibilità dell’ampolla rettale. In caso di fistole complesse o di pazienti che presentano pregressi traumatismi perianali (ad esempio a seguito di interventi chirurgici all’ano o come conseguenza del parto), la manometria è assai utile per poter valutare anche il rischio di incontinenza.
    La Casa di Cura Villa Mafalda dispone del manometro a 32 canali, considerato fra i migliori al mondo. La validità di tale strumento è fondamentale, in quanto è sulla base dei risultati dell’esame manometrico che viene effettuata ad esempio la sfinterotomia regolata
  • Risonanza Magnetica del piano perineale

FISTOLE E ASCESSI PERIANALI: come possono essere trattati?

In genere, un ascesso può aprirsi e guarire spontaneamente. In caso caso contrario è necessario procedere con una incisione cutanea, che ci permetterà di poterlo drenare, favorendo pertanto la fuoriuscita del pus e diminuendo la pressione all’interno dell’ascesso stesso.

Tale procedura può essere eseguita ambulatorialmente:
in anestesia locale, qualora l’ascesso interessi zone perianali più superficiali
in anestesia generale, nel caso fosse localizzato nei piani più profondi

Si stima che solamente il 10-15% delle fistole anali guariscano spontaneamente.
Per la restante parte è necessario intervenire chirurgicamente, in anestesia locale o generale. L’intervento tradizionale di fistulectomia prevede l’asportazione chirurgica del tramite fistoloso.

Oggi vengono invece utilizzate tecniche chirurgiche mininvasive, che consentono di poter preservare l’integrità anatomico-funzionale delle strutture, conservando pertanto la funzione della continenza.

Anche nel caso di fistole complesse o profonde, queste possono essere risolte mediante una procedura piuttosto rapida, che prevede la semplice chiusura, per mezzo di colle speciali, dell’orifizio della fistola all’interno dell’ano e del tramite fistoloso.

Ovviamente solo uno specialista è in grado di stabilire, dopo una accurata visita preliminare comprensiva degli esami di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, quale sia il trattamento più adeguato al singolo caso.

I vantaggi di queste colle speciali per la risoluzione delle fistole anorettali sono:
  • Certezza assoluta del risultato
  • Recupero funzionale nel giro di poche ore, in quanto l’intervento non ha sezione muscolare
  • Alcun dolore postoperatorio
  • Incidenza di recidive pari al 3%. La recidività, infatti, rappresenta il vero problema delle fistole!

Postoperatorio e convalescenza

Spesso si è portati a pensare che sottoporsi a procedure mininvasive voglia dire tornare al lavoro dopo poche ore. Al contrario, anche in questo caso la convalescenza a casa è d’obbligo e necessaria.
È invece bene sapere che dopo l’intervento gli atti defecatori non influenzano assolutamente la risoluzione della malattia.
Inoltre, è molto importante seguire una dieta ricca di fibre ed effettuare più volte al giorno semicupi tiepidi.

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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