Chi soffre di ernia della linea alba può non avvertire alcun sintomo. In questo articolo vediamo quali fattori possono determinarla e quando è necessario intervenire chirurgicamente.
Quando una porzione (generalmente di tessuto adiposo) spinge attraverso l’addome dando luogo a una protrusione della dimensione di una pallina da golf, siamo in presenza di un’ernia della linea alba o epigastrica. Difatti, si tratta di un disturbo localizzato proprio a livello dell’epigastrio, ossia la zona dell’addome che si trova tra lo sterno e l’ombelico.
Nonostante sia frequente nei neonati, in età adulta può interessare uomini tra i 20 e i 50 anni. A volte si possono presentare persino ernie epigastriche multiple. Tuttavia, esistono due diverse tipologie di ernia della linea alba:
- Riducibile: il tessuto fuoriuscito è libero di rientrare nella sua sede fisiologica all’interno della cavità addominale
- Incarcerata o strangolata: il tessuto non ha la possibilità di rientrare nella cavità addominale, in quanto è bloccato dallo stesso foro da cui è fuoriuscito
ERNIA DELLA LINEA ALBA: cause
La principale causa che può determinare una ernia della linea alba è un indebolimento della parete muscolare addominale o del tessuto connettivo a livello dell’addome, ma anche un difetto congenito.
La debolezza della parete addominale può essere a sua volta causata da:
- Gravidanze ripetute
- Obesità e repentini cambiamenti di peso
- Stipsi cronica. Questa condizione comporta sforzi ripetuti ed intensi durante l’evacuazione
- Sport violenti
- Sforzi ripetuti nel tempo, come ad esempio sollevare carichi pesanti
- Ascite, ossia presenza di liquido addominale come conseguenza di patologie epatiche o neoplastiche
- Tosse cronica legata a patologie bronchiali o polmonari
SINTOMI
Nella maggior parte dei casi l’ernia della linea alba risulta asintomatica. Inizialmente questa si presenta sotto forma di una protuberanza di piccole dimensioni, che si accentua in posizione eretta. Al contrario, la protrusione scompare quando il paziente è disteso. La sintomatologia associata al disturbo da lieve può progressivamente tendere ad aumentare. In alcuni casi, in particolare quando dà sintomi di incarceramento, questo tipo di ernia può essere associato a:
- Irriducibilità dell’ernia
- Dolore o fastidio nel punto di insorgenza o che si irradia ad altri quadranti della cavità addominale (ad esempio a livello della colecisti)
- Nausea e vomito persistente in particolare dopo i pasti
- Gonfiore addominale
- Diarrea
DIAGNOSI
Lo specialista è in grado di individuare la presenza di una ernia della linea alba durante una semplice visita. Ciò avviene attraverso l’osservazione e la palpazione dell’addome del paziente, al quale potrebbe essere chiesto di tossire per poter visualizzare meglio la protrusione.
In alcuni casi potrebbero essere necessari ulteriori esami diagnostici, quali:
- Ecografia dell’addome superiore
- TC dell’addome superiore, in caso si tratti di soggetti obesi o di possibile ernia incarcerata
- Risonanza Magnetica, solo qualora con le due precedenti metodiche non si riuscisse a stabilire una diagnosi corretta
TRATTAMENTO
Il paziente può convivere tranquillamente con una ernia epigastrica asintomatica. Nel caso in cui ci sia un’elevata probabilità che si vada incontro a incarceramento dell’ernia, è necessario un trattamento di tipo chirurgico. Questo consiste nella rimozione dell’ernia e nel rafforzamento della parete addominale mediante l’utilizzo di reti in materiale biocompatibile permanente, così da ridurre il rischio di recidiva.
Per almeno un mese dopo l’intervento è consigliabile indossare una fascia elastica, in modo da favorire la corretta chiusura e guarigione della parete addominale.
Per la ripresa dell’attività lavorativa sono sufficienti dai 10 ai 20 giorni di relativo riposo dopo l’intervento.
Nei bambini, a meno che non subentri un’emergenza, l’intervento viene rimandato finché non siano abbastanza grandi da poterlo affrontare.
PREVENZIONE
Se da un lato prevenire l’insorgenza di un’ernia della linea alba congenita risulta impossibile, dall’altro si può contrastare la sua comparsa in età adulta. Per questa ragione si consiglia sempre di:
- Non fumare
- Evitare di sollevare carichi troppo pesanti
- Cercare di mantenere il peso nella norma
- Evitare di ingrassare improvvisamente
- Contrastare la stipsi
- Trattare in modo adeguato le malattie e tutte quelle allergie che possono causare starnuti, tosse e vomito frequenti
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.
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