Le donne dopo i 30 anni sono più predisposte a soffrire di ernia crurale. Le probabilità aumentano in caso di gravidanza, di soggetti in sovrappeso, che soffrono di stipsi o che conducono una vita sedentaria.
Il 5% delle ernie addominali è rappresentato dalla cosiddetta ernia crurale (o femorale). Questa si presenta come una piccola tumefazione localizzata nella zona pubica, poco sotto l’inguine. Si verifica quando l’intestino, o parte di esso, fuoriesce dalla sua sede naturale attraverso un punto particolarmente debole della parete muscolare dell’addome.
In questo caso la protrusione del viscere avviene attraverso il canale femorale, che si trova in una regione per costituzione anatomica debole.
CAUSE
La principale causa di ernia crurale è l’indebolimento della fascia muscolare a livello ileo-pubico. Questo può essere dovuto a:
- Difetto congenito
- Età. Si tratta di un indebolimento del tutto fisiologico che avviene con l’invecchiamento
- Sovrappeso
- Gravidanza
- Sforzi fisici eccessivi e ripetuti nel tempo causati da sport o lavori che comportino il sollevamento di carichi pesanti
- Stipsi
- Tosse cronica
SINTOMI ASSOCIATI A ERNIA CRURALE
Come altre tipologie di ernia, anche quella femorale può essere asintomatica e presentare solamente una sorta di rigonfiamento sulla coscia, nella zona subito al di sotto dell’inguine. In presenza di ernia crurale vi sono comunque alcuni sintomi che possono manifestarsi, quali:
- Dolore e fastidio locale, che possono irradiarsi anche alla gamba
- Difficoltà nel rimanere in posizione eretta
- Dolore gastrico che può essere associato a nausea e/o vomito
- Digestione difficile
- Bruciore localizzato
- Sensazione di peso/corpo estraneo
DIAGNOSI
Durante una normale visita lo specialista è in grado di verificare la presenza di una ernia crurale, mediante l’osservazione e la palpazione della zona interessata.
TRATTAMENTO
È molto difficile che le ernie femorali regrediscano spontaneamente. Al contrario, con il passare del tempo queste tendono ad ingrossarsi.
Nella maggior parte dei casi, e in particolare quando ci sia il rischio che vada incontro a incarceramento, è necessario procedere con un intervento chirurgico.
Questo può essere effettuato con tecnica tradizionale o per via laparoscopica. Il suo scopo è quello di ridurre l’ernia, riparando il difetto della parete addominale e rafforzandola quindi con l’utilizzo di reti in materiale biocompatibile permanente.
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma