L’ autopalpazione al seno viene considerata il primo passo che ogni donna può fare per la prevenzione del carcinoma mammario. Eseguirla in modo corretto e regolare, unitamente agli esami strumentali ed alle visite di controllo, può contribuire alla diagnosi precoce.
Il tumore alla mammella rappresenta il 29% delle neoplasie che coinvolgono le donne, nonché la prima causa di morte. Individuarlo ad uno stadio iniziale può far salire al 98% il tasso di sopravvivenza a 5 anni nelle donne trattate.
Secondo le linee guida suggerite dal Ministero della Salute è importante:
- Effettuare una visita senologica almeno una volta l’anno
- Eseguire l’ autopalpazione al seno ogni mese, a cominciare dai 20 anni
- Sottoporsi ad un primo esame mammografico intorno ai 35-40 anni, soprattutto se in famiglia sono presenti casi di tumore alla mammella
- Effettuare un controllo ogni 2 anni dopo i 40 anni
- Sottoporsi ad una mammografia ogni 2 anni dai 50 ai 69 anni
- Eseguire controlli annuali nel periodo che precede la menopausa, soprattutto nel caso di donne con familiarità per il cancro mammario
AUTOPALPAZIONE AL SENO: alcuni consigli per eseguirla
Ogni donna dovrebbe imparare già nell’adolescenza come effettuare una corretta autopalpazione al seno. Si tratta, difatti, di una pratica che permette di conoscere meglio se stesse e soprattutto le caratteristiche del proprio seno, aiutando così ad individuare in maniera tempestiva possibili anomalie o modificazioni.
Vediamo quali sono i consigli per poterla eseguire:
- È meglio eseguire l’ autopalpazione al seno dopo il ciclo mestruale, in quanto le mammelle risultano più morbide e meno dolenti
- Guardandosi allo specchio, osservare entrambi i seni e controllare che non vi siano anomalie cutanee, quali “pelle a buccia d’arancia”, rientranze o protuberanze. Una leggera asimmetria è del tutto normale
- Esaminare una mammella alla volta, palpando con un movimento circolare il seno sinistro ed effettuando una leggera pressione con le dita (unite e piatte) della mano destra. La posizione ideale per l’ autopalpazione al seno è quella supina, perché consente più facilmente di sentire in profondità
- Cominciare la palpazione dal seno per poi salire verso il cavo ascellare, alla ricerca di eventuali piccoli noduli. Controllare che questi non siano duri né fissi, e che la cute in loro corrispondenza non si ritragga
- Esaminare entrambi i capezzoli e controllare che questi non appaiano retratti e che la cute delle areole non presenti eruzioni o ulcere cutanee.
- Premere leggermente i capezzoli per verificare che non vi siano secrezioni sierose o ematiche
- Eseguire la stessa pratica sul seno destro con la mano sinistra
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma