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Autopalpazione ai testicoli

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L’ autopalpazione ai testicoli rappresenta uno strumento assai efficace per diagnosticare questo tipo di neoplasia. L’autoesame non deve assolutamente sostituire visite e controlli medici, ma è fondamentale imparare ad eseguirlo correttamente una volta al mese.

Il cancro ai testicoli è una neoplasia di cui spesso gli uomini se ne dimenticano. Generalmente la fascia più colpita è quella che va dai 15 ai 40 anni, ossia in piena età riproduttiva. Per questa ragione è molto importante avere una giusta consapevolezza riguardo questa forma tumorale.

FATTORI DI RISCHIO DEL CANCRO AI TESTICOLI

Tra i fattori che possono aumentare il rischio di insorgenza del tumore testicolare vi sono:

  • CRIPTORCHIDISMO, ossia la mancata discesa nel sacco scrotale di uno o di entrambi i testicoli, che rimangono nella cavità addominale o nell’inguine
  • FAMILIARITÀ per la patologia
  • ETÀ. Il tumore ai testicoli colpisce in particolare i giovani dai 15 ai 34 anni
  • SVILUPPO ANORMALE DEI TESTICOLI. Alcune malattie possono causare uno sviluppo testicolare anormale. Un esempio è la Sindrome di Klinefelter che si manifesta con ipogonadismo primario e infertilità

LE 7 REGOLE BASE DELL’ AUTOPALPAZIONE AI TESTICOLI

Fino al 2005, anno in cui è stata abolita in Italia la leva militare obbligatoria, la visita medica a cui venivano sottoposti i ragazzi rappresentava una sorta di screening molto importante. In quella occasione il medico poteva, infatti, individuare anomalie e disturbi uro-andrologici precocemente.

Per questa ragione imparare ad eseguire una corretta autopalpazione ai testicoli risulta oggi fondamentale per poter diagnosticare e trattare precocemente la neoplasia. Questa non sostituisce i controlli medici, ma aiuta la diagnosi tempestiva, la quale consente una guarigione pari quasi al 100%.

Vediamo nel dettaglio le 7 regole base dell’autoesame:

  1. L’ autopalpazione ai testicoli è una pratica che deve diventare una buona abitudine già a partire dall’adolescenza
  2. I ragazzi devono prendere coscienza delle dimensioni e dell’aspetto dei propri testicoli in modo da poter rilevare più facilmente eventuali anomalie anatomiche o morfologiche
  3. Deve essere effettuata in maniera regolare, ossia una volta al mese. Per questo è preferibile segnare sul calendario la data dell’ultimo autoesame eseguito
  4. È importante scegliere il momento della giornata. Si consiglia di effettuarla dopo una doccia o un bagno caldo, ossia quando il sacco scrotale è rilassato
  5. Controllare l’aspetto generale tenendo prima un testicolo e poi l’altro nel palmo delle mani. Non è da ritenersi preoccupante se le loro dimensioni risultino diverse. L’importante è, invece, individuare le eventuali variazioni nel tempo
  6. Esaminare un testicolo alla volta, effettuando delicatamente un movimento rotatorio del testicolo tra pollice e indice di entrambe le mani
  7. Con le dita controllare che non vi siano possibili noduli, rigonfiamenti morbidi o tondeggianti, oppure masse di nuova formazione. Nel caso si individuassero delle anomalie a livello testicolare, è bene rivolgersi immediatamente ad uno specialista

 

Il Prof. Paolo Barillari opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.

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