Fistole ed ascessi perianali rappresentano due stadi evolutivi della stessa patologia, che possono pregiudicare la libertà e la qualità di vita delle persone che ne soffrono.
Le fistole sono il risultato di un pregresso o attuale ascesso perianale. Difatti, quando le piccole ghiandole anali si ostruiscono, possono infettarsi e sviluppare un ascesso. Il piccolo tunnel che si forma sotto la pelle e che mette in comunicazione la ghiandola anale, dalla quale l’ascesso origina, e la cute perianale, è la fistola.
CAUSE
Ci sono alcuni fattori che possono favorire l’insorgenza di fistole ed ascessi perianali:
- Complicanza di un intervento chirurgico all’intestino
- Ulcere anali
- Malattie infiammatorie intestinali, quali: colite ulcerosa, diverticolite e morbo di Crohn
- Sistema immunitario compromesso
- Malattie sessualmente trasmissibili (come clamidia e sifilide)
- Cancro del retto
- Tubercolosi
SINTOMI
I sintomi caratterizzanti questo tipo di patologia sono:
- Dolore costante (ascessi e fistole)
- Gonfiore intorno all’ano, senza essere necessariamente correlato con gli atti defecatori (ascessi e fistole)
- Spossatezza (ascessi)
- Irritazione della cute perianale (fistole)
- Prurito (fistole)
- Secrezioni purulenti e maleodoranti dal foro esterno della fistola
- Febbre e brividi: segnale di una possibile chiusura del tunnel (guarigione apparente). In questa eventualità, la febbre sarebbe accompagnata nuovamente dal dolore e l’ascesso potrebbe riformarsi verso altre direzioni dopo giorni, mesi o anche anni
DIAGNOSI
L’iter diagnostico da seguire in caso di fistole ed ascessi perianali comprende:
- L’esame proctologico ambulatoriale con eventuale anoscopia al fine di individuare sia il foro esterno che quello interno della fistola
- L’ecografia transanale con sonda rotante a 360° permette di individuare con estrema precisione i tramiti fistolosi e le raccolte del materiale ascessuale
- La Risonanza Magnetica del piano perineale
TRATTAMENTO DI FISTOLE ED ASCESSI PERIANALI
Premesso che solo il 10-15% delle fistole guariscono spontaneamente, gli ascessi vengono trattati mediante una incisione cutanea, effettuata ambulatorialmente in anestesia locale, che favorisce la fuoriuscita del pus e diminuisce la pressione all’interno dell’ascesso stesso.
Le fistole, invece, necessitano di un intervento chirurgico, eseguito in anestesia locale o generale, che ha lo scopo di:
- curare la fistola in maniera radicale, rendendo la cicatrice residua più piccola possibile
- preservare l’integrità dell’apparato sfinteriale e la sua funzione di continenza
Dopo aver identificato il foro esterno ed interno della fistola, una piccola porzione dello sfintere anale viene sezionato, così da aprire il tunnel fistoloso e mettere a piatto la fistola stessa.
Dopo l’intervento la convalescenza a casa è d’obbligo ed è molto importante seguire una dieta ricca di fibre ed effettuare semicupi tiepidi più volte al giorno. Gli atti defecatori non influenzano la risoluzione della malattia.
Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma