Diverticolosi e diverticolite: che differenza c’è?

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Diverticolosi e diverticolite, che differenza c’è - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Si calcola che la diverticolosi affligga circa il 50% della popolazione entro i 60 anni di età, e quasi tutti all’età di 80 anni. In cosa consiste questa problematica? E in cosa differisce dalla diverticolite? Ne parliamo nell’approfondimento di oggi.

I diverticoli rappresentano un disturbo in realtà piuttosto comune. Ma cosa sono? Non sono altro che piccole tasche che si sviluppano nelle pareti del sigma o del colon discendente (sinistro), ma che possono interessare anche tutto il colon. Quando queste alterazioni anatomiche non comportano alcun tipo di disturbo, siamo in presenza di diverticolosi. Al contrario, nel momento in cui uno o più diverticoli vanno incontro ad infiammazione parliamo di diverticolite.

FATTORI CHE POSSONO PREDISPORRE ALLA DIVERTICOLOSI

Come abbiamo già detto, la diverticolosi è un disturbo piuttosto frequente e comune. Vi sono dei fattori che possono contribuire alla formazione di queste alterazioni anatomiche, quali:

  • Età: con l’avanzare degli anni si perde progressivamente la tonicità del tessuto connettivo e muscolare che sostengono l’intestino. Si stima, infatti, che si presentino nel 5% dei quarantenni, nel 50% degli over 60 e che comunque all’età di 80 anni queste estroflessioni interessino quasi tutti
  • Alimentazione povera di fibre, frutta e verdura
  • Sesso: le donne sono maggiormente predisposte alla diverticolosi
  • Obesità
  • Sedentarietà
  • Uso di alcuni farmaci, come ad esempio i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei)

SINTOMATOLOGIA

La diverticolosi può essere del tutto asintomatica o manifestarsi con: leggero gonfiore e dolore addominale, alterazione della regolarità intestinale. Al contrario, quando si va incontro a diverticolite, la sintomatologia diventa più importante:

  • Dolore addominale molto forte (più frequente a livello del quadrante addominale inferiore sinistro), esacerbato talvolta da alcuni alimenti e alleviato dalla defecazione o dall’emissione di gas
  • Meteorismo
  • Stipsi alternata a diarrea
  • Spasmo colico
  • Nausea e riduzione dell’appetito
  • Febbre
  • Occasionalmente emorragia rettale
  • A volte necessità di urinare con maggiore frequenza

DIAGNOSI E TRATTAMENTO

In genere i diverticoli vengono rilevati in maniera casuale, in quanto non ne avvertiamo l’eventuale presenza. Finché, quindi, rimangono asintomatici, non è necessario effettuare controlli periodici e ripetuti nel tempo. Tuttavia, qualora si verificassero degli episodi che possano far sospettare una diverticolite, è opportuno eseguire alcuni esami diagnostici:

  • Colonscopia
  • TC addominale
  • Clisma opaco con doppio contrasto

Quando la diverticolosi diventa sintomatica, può evolvere verso quadri più complicati, quali:

  • Flemmone
  • Perforazione
  • peritonite purulenta
  • occlusione
  • emorragia intestinale o addirittura creare fistole ed ascessi enterici.

Pertanto, la terapia ha lo scopo di evitare che la diverticolosi degeneri in diverticolite.

In caso di diverticoli il paziente viene trattato con la somministrazione di farmaci che agiscono sulla flora intestinale, in modo da contrastare le alterazioni dell’alvo, e farmaci contro il dolore e lo spasmo colico.

È importante, inoltre, evitare la stipsi, facilitando anche la motilità intestinale. Proprio per questa ragione viene consigliato di:

  • Bere almeno 2 litri di acqua al giorno
  • Aumentare la quota di fibre giornaliere (verdure, legumi, cereali etc.)
  • Incrementare il consumo di frutta e verdura
  • Evitare il sovrappeso
  • Praticare una moderata attività fisica

Nel 90% dei casi questi accorgimenti riescono ad eliminare l’infiammazione del diverticolo.

Al contrario, la diverticolite richiede una gestione accurata, che può comprendere: la somministrazione di antibiotici, drenaggio percutaneo o chirurgia. Difatti, alcune complicanze che abbiamo citato all’inizio del paragrafo a volte possono persino richiedere un’urgenza chirurgica immediata.

Solo l’1% di chi soffre di diverticolite necessita di un trattamento chirurgico che è, comunque, riservato:

  • Ai pazienti che hanno attacchi ripetuti
  • Ai casi complicati o severi: diverticolosi estesa o complicata; presenza di un polipo sessile (ossia non peduncolato) impossibile da asportare con una colonscopia operatoria; tumore maligno
  • Quando la terapia medica non porta miglioramenti

Dopo l’intervento il normale funzionamento della peristalsi intestinale viene generalmente ripreso dopo 3 settimane.

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

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