La diverticolite è una patologia scatenata dall’infiammazione dei diverticoli, alterazioni anatomiche che possono formarsi all’interno del colon. Se non tenuta sotto controllo, può dar luogo a complicanze che potrebbero richiedere persino un intervento chirurgico.
Si stima che più del 60% delle persone presentino i diverticoli. Si tratta di piccole tasche che si sviluppano nelle pareti del sigma o del colon sinistro, ma che possono interessare anche tutto il colon. Queste estroflessioni rappresentano, quindi, delle alterazioni anatomiche che non comportano alcun disturbo. Tale condizione è conosciuta col nome di diverticolosi.
Al contrario, quando uno o più diverticoli vanno incontro ad infiammazione parliamo di diverticolite.
FATTORI DI RISCHIO
Si calcola che entro i 60 anni di età la diverticolosi affligga circa il 50% della popolazione, e quasi tutti all’età di 80 anni. Vediamo nel dettaglio quali sono i fattori che possono contribuire alla formazione di queste tasche:
- Età
- Alimentazione povera di fibre
- Sesso: le donne sono maggiormente predisposte alla diverticolosi
- Obesità
- Sedentarietà
- Uso di alcuni farmaci, come ad esempio i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei)
SINTOMI
La diverticolosi può essere del tutto asintomatica o manifestarsi con: leggero gonfiore e dolore addominale, alterazione della regolarità intestinale. Al contrario, quando si va incontro a diverticolite, la sintomatologia diventa più importante:
- Dolore addominale molto forte (più frequente a livello del quadrante addominale inferiore sinistro), esacerbato talvolta da alcuni alimenti e alleviato dalla defecazione o dall’emissione di gas
- Meteorismo
- Stipsi alternata a diarrea
- Spasmo colico
- Nausea e riduzione dell’appetito
- Febbre
- Occasionalmente emorragia rettale
- A volte necessità di urinare con maggiore frequenza
DIAGNOSI
La diagnosi della diverticolite viene effettuata con:
- Colonscopia
- TC addominale
- Clisma opaco con doppio contrasto
TRATTAMENTO DELLA DIVERTICOLITE
La terapia ha lo scopo di evitare che la diverticolosi degeneri in diverticolite. Difatti, quando la diverticolosi diventa sintomatica, può evolvere verso quadri più complicati, quali: flemmone, perforazione, peritonite purulenta, occlusione, emorragia intestinale o, addirittura, creare fistole ed ascessi enterici.
In caso di diverticoli il paziente viene trattato con la somministrazione di farmaci che agiscono sulla flora intestinale, in modo da contrastare le alterazioni dell’alvo, e farmaci contro il dolore e lo spasmo colico. È importante, inoltre, evitare la stipsi, facilitando anche la motilità intestinale. Per questa ragione viene consigliato di:
- Aumentare la quota di fibre giornaliere (verdure, legumi, cereali etc.)
- Incrementare il consumo di frutta e verdura
- Bere almeno 2 litri di acqua al giorno
- Evitare il sovrappeso
- Praticare una moderata attività fisica
Al contrario, la diverticolite richiede una gestione accurata, che può comprendere: la somministrazione di antibiotici, drenaggio percutaneo o chirurgia. Difatti, alcune complicanze che abbiamo citato all’inizio del paragrafo a volte possono persino richiedere un’urgenza chirurgica immediata.
Il trattamento chirurgico è, comunque, riservato:
- Ai pazienti che hanno attacchi ripetuti
- Ai casi complicati o severi
- Quando la terapia medica non porta miglioramenti
Dopo l’intervento il normale funzionamento della peristalsi intestinale viene generalmente ripreso dopo 3 settimane.
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma
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