Cisti pilonidale: un’infezione dolorosa e imbarazzante

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Cisti pilonidale, infezione dolorosa e imbarazzante - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

La cisti pilonidale è un’infezione acuta, e spesso cronica, che interessa la regione sacro-coccigea. È più frequente negli uomini, con età compresa tra i 15 ed i 30 anni, in quanto soggetti maggiormente irsuti.

Il sinus pilonidalis (dal latino “recesso in cui si annida il pelo”) è più comunemente conosciuto come cisti pilonidale. Una cisti è una cavità, delimitata da una membrana ben distinta, che può contenere materiale liquido o semi-solido. Nel caso specifico, questa si sviluppa a partire da peli presenti sul solco intergluteo che separa le natiche che, invece di trovarsi sulla superficie cutanea, “si incarniscono”. Rimanendo intrappolati, finiscono col crescere e svilupparsi in uno strato sottocutaneo poco più profondo.

Nel tempo questa condizione può provocare un’infiammazione, che viene favorita da:

  • Presenza di molti peli. Per questa ragione gli uomini, più irsuti delle donne per natura, hanno una probabilità maggiore di sviluppare una cisti pilonidale
  • Soggetti obesi
  • Sudore, in particolare in caso di traspirazione abbondante
  • Attrito
  • Utilizzo di jeans stretti
  • Prolungata posizione seduta (autisti, ciclisti… ). Non a caso negli Stati Uniti il sinus pilonidalis viene chiamato “jeep riders’ disease”

Generalmente all’infiammazione può seguire la formazione essudato purulento (pus) e dare, quindi, luogo ad un ascesso. Se questo non viene trattato, può determinare l’insorgenza di una fistola, un canale che mette in comunicazione la cavità cistica ascessualizzata ed un orifizio cutaneo situato nella zona zona sacro-coccigea interessata dalla cisti. Si tratta di una complicanza che in molti casi può portare alla formazione anche di fistole multiple, nonché di recidive.

 

 

SINTOMI DELLA CISTI PILONIDALE

Inizialmente la cisti pilonidale può essere asintomatica, finché non si verifica l’infiammazione ed in seguito l’ascesso. A questo punto possono manifestarsi sintomi, quali:

  • Tumefazione arrossata nella zona interessata
  • Dolore. Questo tende ad aumentare notevolmente quando la cisti viene palpata o anche al semplice atto di separare le natiche
  • Secrezione di liquido sieroso
  • Secrezione purulenta (dovuta all’ascesso) giallastra e maleodorante
  • Prurito
  • In alcuni casi, malessere generale e febbre

Dopo l’iniziale fase acuta, in cui il sinus pilonidalis si presenta come una tumefazione arrossata che causa dolore, in genere si passa alla fase cronica: gli orifizi da cui esce il pus si richiudono nuovamente. Questo può far sì che la tumefazione si ripresenti, rientrando così nella fase acuta.

DIAGNOSI

La presenza di una cisti pilonidale è facilmente diagnosticabile mediante una normale visita specialistica.

TRATTAMENTO

Il trattamento della cisti pilonidale che ha dato seguito ad un ascesso prevede il drenaggio del materiale purulento mediante un’incisione. La procedura, effettuata in anestesia locale, consente di diminuire dolore ed infiammazione. A questo punto il paziente dovrà seguire una terapia antibiotica e sottoporsi a medicazioni giornaliere fino a completa guarigione.

Nel caso siano presenti tramiti fistolosi, è necessario procedere con la rimozione chirurgica di quest’ultimi e della cisti stessa. In questa fase è importante mantenere la ferita pulita ed asciutta finché non sia guarita completamente.

In seguito è consigliabile mantenere la pelle del solco intergluteo pulita e priva di peli, almeno fino ai 30 anni. Questo aiuta ad evitare la formazione di ulteriori cisti future.

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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