In occasione della “Giornata mondiale della tiroide” parliamo del carcinoma tiroideo, una neoplasia rara che colpisce prevalentemente le donne.
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla che si trova nella porzione anteriore del collo, tra laringe e trachea. Questa produce e secerne i cosiddetti ormoni tiroidei (FT3 e FT4), attraverso cui regola molte funzioni vitali all’interno del nostro organismo.
La sua funzione è regolata dall’ipofisi mediante il TSH, un ormone tireostimolante che controlla l’attività secretiva di FT3 e FT4.
Inoltre, la tiroide, per poter funzionare correttamente, necessita di un adeguato apporto di iodio. Difatti, una sua eventuale carenza può provocare il gozzo semplice o nodulare.
FUNZIONI DELLA TIROIDE
La tiroide ha un ruolo-chiave nel controllo di numerose funzioni importanti:
- CUORE (frequenza e la forza di contrazione cardiaca)
- CERVELLO
- APPARATO RESPIRATORIO
- METABOLISMO
- APPARATO DIGERENTE
- TESSUTO ADIPOSO
- MIDOLLO OSSEO (produzione di globuli rossi)
- APPARATO RIPRODUTTIVO
- SISTEMA VASCOLARE
- SISTEMA NERVOSO
IL CARCINOMA TIROIDEO
Il carcinoma tiroideo è una forma piuttosto rara che può colpire a qualsiasi età, anche se la massima incidenza si presenta nelle donne tra i 25 ed i 60 anni.
La neoplasia si distingue in diverse forme:
- CARCINOMA PAPILLARE. Questa è la forma più frequente, infatti rappresenta il 75% dei casi. Ha uno sviluppo lento e può dare origine a metastasi. In alcuni pazienti può interessare entrambi i lobi tiroidei ed essere multifocale
- CARCINOMA FOLLICOLARE. È il cosiddetto carcinoma anaplastico della tiroide. È un tipo di tumore raro, ma piuttosto aggressivo e maligno, in quanto può dare luogo precocemente a metastasi a distanza. Colpisce in particolare le persone con più di 50 anni
- CARCINOMA MIDOLLARE. Rappresenta il 5-10% dei tumori tiroidei e origina dalle cellule parafollicolari (cellule C). È caratterizzato da elevati livelli di calcitonina nel sangue
SINTOMI
Il sintomo principale che caratterizza il carcinoma tiroideo è la presenza di uno o più noduli all’interno della ghiandola stessa. È bene sottolineare che meno del 5% dei noduli nasconde una neoplasia maligna. Spesso risultano asintomatici, anche se talvolta alcuni noduli, comprimendo le strutture che circondano la tiroide, possono provocare:
- Difficoltà a livello della respirazione
- Difficoltà nella deglutizione
- Senso di costrizione alla base della gola
DIAGNOSI
Una pratica molto importante è quella della palpazione della tiroide (da effettuare almeno una volta l’anno), attraverso cui lo specialista è in grado di valutare la presenza di eventuali formazioni nodulari. Nel caso vengano rilevati dei noduli, sarà necessario sottoporsi ad alcuni esami:
- ESAMI DEL SANGUE (TSH, FT3, FT4, anti-Tireoglobulina, anti-Tireoperossidasi, Calcitonina)
- ECOGRAFIA TIROIDEA. Serve a valutare le dimensioni e le caratteristiche strutturali dei noduli, nonché a rilevare irregolarità dei loro margini, microcalcificazioni e vascolarizzazioni intra-nodulari
- AGOASPIRATO. È utile per effettuare l’esame citologico, che nella maggior parte dei casi è in grado di stabilire se si tratti di un nodulo di natura benigna o maligna
- SCINTIGRAFIA TIROIDEA. È un esame importante, particolarmente utile nel caso l’agoaspirato dia esito dubbio. Si esegue mediante somministrazione endovenosa di un tracciante radioattivo
- TC e RISONANZA MAGNETICA. Questi due esami permettono di identificare le possibili sedi di diffusione del carcinoma tiroideo e la sua stadiazione
Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma