Cancro ovarico: tipologie e trattamento

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Cancro ovarico, tipologie e trattamento - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Il cancro ovarico origina nelle ovaie, i due piccoli organi posti alla destra e alla sinistra dell’utero che producono estrogeni e progesterone (ormoni sessuali femminili), nonché gli ovociti (cellule riproduttive).

In un precedente articolo abbiamo evidenziato quali sono i campanelli di allarme ed i sintomi da tenere sotto controllo in caso di tumore all’ovaio. Oggi ci soffermeremo maggiormente sui differenti tipi di carcinoma all’ovaio e sui possibili trattamenti.

TIPOLOGIE DI CANCRO OVARICO

Quando si parla di cancro ovarico, bisogna distinguere tra: forme benigne, maligne e quelle cosiddette borderline. Le forme benigne, non producendo metastasi, non si sviluppano al di fuori delle ovaie. Al contrario, le forme maligne possono diffondersi, attraverso il flusso sanguigno ed il sistema linfatico, a tessuti ed organi sia adiacenti che lontani dal luogo di origine.

I tumori maligni a carico dell’ovaio sono di tre tipi:

  • EPITELIALI. Originano dal sottile strato di tessuto che riveste le ovaie, ossia l’epitelio. I tumori epiteliali rappresentano il 90% delle neoplasie ovariche maligne
  • GERMINALI. Si sviluppano dalle cellule germinali, che hanno il compito di produrre gli ovociti. Questo tipo di tumore è piuttosto raro (5% dei casi) e si manifesta più frequentemente nelle adolescenti. Produce, inoltre, dei marcatori tumorali riscontrabili nel sangue
  • STROMALI. Originano dallo stroma gonadico, ossia il tessuto di sostegno dell’ovaio deputato alla produzione di estrogeni e progesterone. Questa forma, anch’essa abbastanza rara (4%), ha un basso grado di malignità e risulta più facile da diagnosticare. Difatti, è caratterizzata da una eccessiva produzione di ormoni femminili e maschili

TRATTAMENTO DEL CANCRO OVARICO

Una volta stabilita la diagnosi, l’approccio è multidisciplinare:

  • TRATTAMENTO CHIRURGICO

A seconda dello stadio del carcinoma e dell’età della paziente, si opterà per un intervento di: chirurgia conservativa (stadio iniziale, donne giovani), di citoriduzione primaria (che ha lo scopo di eliminare la massa macroscopicamente visibile) o secondaria (nei casi con recidive)

  • TRATTAMENTO FARMACOLOGICO

L’intervento chirurgico non dà alcuna certezza che il carcinoma non si ripresenti. Per questa ragione dopo la chirurgia viene consigliata la chemioterapia.

Nei casi di cancro ovarico in donne che presentano le mutazioni dei geni BRCA1 e 2 è possibile seguire terapie mirate come ad esempio i PARP inibitori. Questi sono in grado di impedire la riparazione del DNA nelle cellule tumorali con deficit della ricombinazione omologa (presenti nel 50% dei tumori ovarici)

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

 

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