Il cancro del colon-retto è il secondo tumore maligno per indice di incidenza e mortalità riscontrabile nella donna, ed il terzo negli uomini. Secondo studi recenti si stima che a 5 anni dalla diagnosi la sopravvivenza è del 40-50%, percentuale che può raggiungere l’80-90%, se il tumore viene identificato ad uno stadio iniziale.
Questi risultati sono strettamente legati alla prevenzione primaria e a quella secondaria.
PREVENZIONE PRIMARIA DEL CANCRO DEL COLON-RETTO
La prevenzione primaria è associata a tutti quei fattori di rischio cosiddetti modificabili, ossia che riguardano le nostre scelte di vita. Tenendo sotto controllo questi fattori, riduciamo anche la probabilità di sviluppare il tumore colorettale.
In particolare, è bene adottare uno stile di vita sano che comprenda:
- Aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione, cereali integrali, legumi e frutta secca (come noci, mandorle, nocciole…)
- Non fumare
- Limitare gli alcolici: gli uomini non dovrebbero bere più di due bicchieri di vino al giorno, mentre le donne e gli anziani soltanto uno
- Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno
- Cercare di mantenere il peso nella norma, tenendo lontani sovrappeso e obesità
- Praticare un’attività aerobica che sia moderata ma regolare: bastano solo 30 minuti al giorno per almeno 5 giorni a settimana. Grazie all’attività fisica si riesce meglio a tenere sotto controllo il peso ponderale
PREVENZIONE SECONDARIA DEL CANCRO DEL COLON-RETTO
La prevenzione secondaria è legata principalmente alla diagnosi precoce.
È molto importante che qualsiasi tipo di tumore venga diagnosticato nella fase preclinica, ossia nel periodo che va tra l’insorgenza biologica della malattia e la manifestazione dei primi sintomi.
Per questa ragione è consigliabile sottoporsi ad esami diagnostici già a partire dai 50 anni. L’età di inizio dello screening deve essere abbassata a 40, se c’è familiarità per il cancro del colon-retto.
A tal fine la colonscopia è un esame fondamentale, poiché permette di evidenziare anche lesioni precancerose.
Un altro fattore da tenere in considerazione sono i polipi intestinali. Anche se la maggior parte di essi sono di natura benigna, molti tumori del colon-retto derivano proprio dalla trasformazione in senso maligno di alcuni polipi benigni, in particolare di quelli adenomatosi. Di questi solo una piccola percentuale si trasforma in neoplasia maligna e può costituire lesioni precancerose.
Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma