Tumori benigni della mammella

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Tumori benigni della mammella - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

La maggior parte dei tumori benigni della mammella non necessitano di alcun trattamento. La presenza di un nodulo può essere il segno di un disturbo non serio e facilmente curabile, quindi è bene fare un po’ di chiarezza su come e quando è necessario intervenire.

I tumori benigni sono costituiti da cellule che si moltiplicano più del dovuto, formando masse che possono raggiungere dimensioni considerevoli. Queste cellule, a differenza di quelle maligne, mantengono le caratteristiche del tessuto da cui hanno origine, limitandosi a crescere nella loro sede senza produrre metastasi. Per questa ragione, la loro crescita eccessiva rimane ben delimitata, senza diffondersi agli organi vicini attraverso il sistema linfatico o sanguigno.

TIPOLOGIE DI TUMORI BENIGNI DELLA MAMMELLA

Se durante l’autopalpazione si avverte la presenza di un nodulo, si tende ad associarlo ad un tumore maligno. Potrebbe, invece, trattarsi semplicemente di un’alterazione benigna del tessuto mammario. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali displasie della mammella.

– FIBROADENOMA:
È il tumore benigno più frequente. Generalmente compare tra i 25 ed i 30 anni e si presenta come un nodulo isolato (o un gruppetto di noduli fusi tra loro), duro al tatto, con contorni netti e mobile sotto la pelle. Di solito è indolore, anche se nel periodo mestruale può essere leggermente dolente. I fibroadenomi tendono a crescere lentamente e talvolta, raggiunta una certa dimensione, smettono di crescere.

– MASTOPATIA FIBROCISTICA:
È un’altra displasia benigna, assai comune nelle donne tra i 30 ed i 50 anni. Questa è legata alla diversa produzione di ormoni nelle diverse fasi del ciclo e ad una certa predisposizione congenita della ghiandola mammaria. È caratterizzata dalla presenza di cisti, ossia piccole sacche piene di liquido (a volte ne possono anche essere prive) che si formano con frequenza nel tessuto mammario.
Alla palpazione somigliano a granuli di varia dimensione, ricoperti da una cute scorrevole. Vi sono due diverse tipologie di mastopatia fibrocistica: quella a piccole cisti, più frequente nelle donne tra i 30 ed i 40 anni e quella a grosse cisti frequenti tra i 40 ed i 50 anni. I sintomi caratteristici sono: dolore alla pressione, tensione al seno e senso di gonfiore che aumentano prima dell’arrivo delle mestruazioni.

TRATTAMENTO

I tumori benigni della mammella non necessitano di alcun intervento. Una volta scoperto un nodulo, è fondamentale:

  • sottoporsi ad una visita senologica
  • effettuare un’ecografia e, se necessario, una mammografia con eventuale agobiopsia al fine di accertare la natura benigna delle lesioni

In seguito è molto importante effettuare controlli periodici e regolari per monitorare i noduli nel tempo, così da accorgersi in modo tempestivo se questi stanno degenerando o assumendo caratteristiche maligne.

Solo nel caso in cui il fibroadenoma fosse associato a dolore o se le sue dimensioni dovessero superare i 3 cm, è necessaria la sua asportazione.
Questa avviene mediante un intervento in anestesia locale, che non necessita di degenza, attraverso un piccolo taglio eseguito generalmente in sede periareolare.

La mastopatia fibrocistica non deve essere trascurata. Come per i fibroadenomi, è necessario sorvegliare le cisti attraverso autopalpazione, visita senologica e mammografia periodiche. Nel momento in cui le cisti dovessero aumentare di volume tanto da causare una pressione piuttosto dolorosa sui tessuti del seno, si potrebbe procedere alla loro rimozione attraverso l’agocentesi.  Questa procedura permette di svuotare le cisti, ridurne il loro volume e al tempo stesso di esaminarne il contenuto.

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda ” di Roma o il Reparto di Senologia della stessa Struttura.

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