Tumore alla vescica: diagnosi, trattamento e prevenzione

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Tumore alla vescica-ProfPaoloBarillariBlog

In un precedente articolo si era già parlato dei meccanismi che portano alla nascita del tumore alla vescica e alla sua progressione, delle sue possibili cause, nonché dei campanelli d’allarme da non sottovalutare e che dovrebbero suggerire un consulto medico.

Oggi questo tipo di neoplasie possono essere curate con terapie sempre più efficaci e meno dannose per l’organismo. Per questa ragione ci soffermeremo maggiormente su diagnosi, trattamento e ovviamente prevenzione.

DIAGNOSI

Generalmente il tumore alla vescica si diagnostica a seguito di ematuria (presenza di sangue nelle urine) o per una scoperta casuale al momento di un’ecografia.
Vediamo quali sono gli esami diagnostici da effettuare:

  • ANALISI DI SANGUE ED URINE. Servono a valutare la presenza di sangue nelle urine, ma anche ad ottenere un sedimento urinario e urinocoltura al fine di escludere altre patologie (ad esempio un’infezione urinaria)
  • CITOLOGIA DELLE URINE. È lo studio al microscopio delle urine, utile per determinare l’esistenza di cellule maligne presenti in esse
  • ECOGRAFIA. Questo esame permette di visualizzare le dimensioni del tumore e lo stato di fegato e reni
  • UROGRAFIA INTRAVENOSA. Consente l’osservazione dell’apparato urinario (reni, vescica, uretra) mediante uno studio radiografico con mezzo di contrasto
  • CISTOSCOPIA. Attraverso questo esame è possibile visualizzare l’interno della vescica per valutare l’esistenza di lesioni e poter prelevare un piccolo campione di tessuto per una eventuale BIOPSIA

Una volta arrivati alla diagnosi di tumore alla vescica, è necessario effettuare i seguenti esami:

  • Ulteriori ANALISI DEL SANGUE per valutare il funzionamento dei reni del paziente
  • RX TORACICO per studiare i polmoni ed escludere metastasi
  • TAC per conoscere l’estensione locale del tumore e quella agli organi vicini alla vescica
  • RISONANZA MAGNETICA: si effettua solo quando la TAC non ha fornito informazioni sufficienti a valutare l’estensione della malattia
  • SCINTIGRAFIA OSSEA: viene eseguita nel caso in cui si sospetti che il tumore si sia diffuso alle ossa

TRATTAMENTO

L’approccio terapeutico a seguito di una diagnosi di tumore alla vescica comprende varie possibilità a seconda del tipo di cancro, della sua aggressività e dello stadio clinico. Generalmente prevede dei trattamenti combinati che possono comprendere: chirurgia, chemioterapia e radioterapia.

  • In caso di neoplasie di piccole dimensioni e, soprattutto, superficiali (ossia che non abbiano raggiunto lo strato muscolare della vescica), il trattamento spesso risolutivo è la Resezione vescicale transuretrale: un intervento endoscopico che consiste nell’asportazione di neoformazioni vescicali o di porzioni di tessuto vescicale sospette di cancro
  • L’intervento di Cistectomia, che prevede l’asportazione parziale o totale della vescica, è il trattamento standard del tumore vescicale infiltrante (ossia che ha raggiunto anche lo strato muscolare) o del tumore superficiale recidivo ad alto rischio di progressione. Nel caso di cistectomia radicale, nell’uomo vengono asportati, oltre alla vescica, anche prostata, vescicole seminali, dotti deferenti, linfonodi iliaci e otturatori; nella donna, invece, l’asportazione comprende anche utero e annessi, parete anteriore della vagina e linfonodi loco-regionali
  • Nel caso del carcinoma in situ, il trattamento intravescicale con il bacillo di Calmette-Guerin (lo stesso utilizzato per la vaccinazione contro la tubercolosi) risulta molto efficace soprattutto al fine di evitare le recidive. Questo bacillo, una volta depositato direttamente nella vescica sulle lesioni, ne provoca l’eliminazione.
  • Quando il tumore della vescica è in fase avanzata, il trattamento è di tipo polichemioterapico. Il cisplatino e la gemcitabina, la vinorelbina, le antracicline e i taxani sono alcuni degli agenti chemioterapici utilizzati. I taxani, ad esempio, risultano molto efficaci come chemioterapia locale e se associati a ipertermia oncologica, ossia l’aumento della temperatura della vescica fino a 40°-44° C.

PREVENZIONE DEL TUMORE ALLA VESCICA

La prevenzione è strettamente legata non solo ad una diagnosi precoce, ma anche ai fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza del tumore alla vescica:

  • In primis troviamo il fumo di sigaretta, i cui cataboliti hanno un alto potere cancerogeno. Non a caso, come già detto in un precedente articolo, quasi tutti i pazienti con tumore alla vescica sono o sono stati fumatori
  • L’esposizione cronica a particolari sostanze nocive sul luogo di lavoro (come ad esempio chi lavora nell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio)
  • Infezioni urinarie parassitarie
  • Pregresse radioterapie per curare tumori prostatici, endometriali o ovarici, possono predisporre al tumore alla vescica
  • Una dieta ricca di grassi che privilegia la frittura aumenta il rischio di insorgenza del cancro;  sarebbe consigliabile, invece, privilegiare altri tipi di cotture (al forno, al vapore…) e il consumo di frutta e verdure
  • Esistenza di una componente genetica che predispone alla malattia.

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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