Calcoli biliari, riconoscerli e prevenirli

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Calcoli biliari - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

I calcoli biliari somigliano a piccoli sassolini solidi e si formano nella cistifellea (o colecisti), una piccola sacca a forma di pera che si trova sotto il fegato, nel quadrante superiore destro dell’addome. I calcoli, di dimensioni  variabili da 2-3 millimetri a 2-3 centimetri, possono variare anche nel numero: da molte decine  ad uno singolo di grandi dimensioni.

 

COME SI FORMANO I CALCOLI BILIARI

Questi si sviluppano per effetto della cristallizzazione della bile, un liquido di colore giallo-verde secreto dal fegato ed indispensabile per la digestione e l’assorbimento dei grassi, che si raccoglie nella cistifellea in attesa di essere rilasciato nell’intestino quando l’organismo lo richieda. La bile è composta di acqua, colesterolo, grassi, sali biliari, proteine e bilirubina. Normalmente la cistifellea si contrae e invia la bile nel dotto biliare; se la bile contiene troppo colesterolo, troppi sali biliari o bilirubina, può arrivare a cristallizzarsi formando così i calcoli biliari, i quali possono ostruirne il passaggio verso l’intestino e causare un’infiammazione della cistifellea o dei dotti stessi.

 

CAUSE

Non sono ancora del tutto conosciute le cause che portano alla formazione dei calcoli biliari, ma si ritiene che dipendano dall’eccesso di colesterolo che la bile non è in grado di sciogliere. Tuttavia, sono ben noti i fattori di rischio che possono favorirli:

  • una dieta ipercalorica, troppo ricca di grassi e povera di fibre: l’aumento del colesterolo nella bile riduce la frequenza di svuotamento della cistifellea
  • obesità e sovrappeso
  • digiuno e dimagrimento troppo rapido o improvviso: durante i periodi di digiuno o dimagrimento rapido il fegato secerne più colesterolo nella bile, quindi la cistifellea non si svuota regolarmente
  • diabete: i diabetici di solito hanno i trigliceridi alti
  • alcune malattie infiammatorie dell’intestino
  • anemie emolitiche e anemia falciforme
  • familiarità della patologia
  • età superiore ai 60 anni: invecchiando, l’organismo tende a secernere più colesterolo nella bile
  • farmaci anti-colesterolo: alcuni farmaci che fanno diminuire i livelli di colesterolo nel sangue aumentano la quantità di colesterolo secreta nella bile
  • sesso femminile: le donne hanno il doppio di probabilità degli uomini di soffrire di calcoli biliari. L’eccesso di estrogeni, dovuto alla gravidanza, alla terapia ormonale sostitutiva e a metodi contraccettivi ormonali, fa aumentare i livelli di colesterolo nella bile e diminuire la motilità della cistifellea

 

SINTOMI

Premesso che fino al 10-15% della popolazione è “portatrice” di calcoli biliari, ma solo il 20-40% sviluppa i sintomi tipici della malattia, bisogna dire che, quando i calcoli biliari ostruiscono i dotti biliari e aumenta la pressione nella cistifellea causando l’infiammazione di quest’ultima, possono verificarsi:

  • Dolore improvviso e acuto nel quadrante superiore destro dell’addome con fitte che possono durare da decine di minuti ad alcune ore
  • Mal di schiena tra le scapole
  • Dolore sotto la spalla destra
  • Nausea e vomito
  • Febbre, che può essere anche debole, o brividi
  • Pelle e occhi giallastri (indice di ittero e subittero)
  • Attacchi di diarrea con feci morbide e chiare

 

DIAGNOSI

È possibile diagnosticare la presenza di calcoli biliari attraverso alcuni esami, quali:

Nel caso si dovesse effettuare una Colangiopancreatografia Retrograda Endoscopica, sarà possibile procedere anche alla rimozione dei calcoli durante l’esame stesso.

 

TRATTAMENTO

In molti casi i calcoli biliari sono asintomatici e, non causando problemi,  non richiedono alcun trattamento. Quando, invece, si è in presenza di sintomi cronici o un rischio di complicanze, è necessario procedere con:

  • Un intervento chirurgico di Colecistectomia per rimuovere la colecisti: il sacco della cistifellea viene asportato ed il fegato viene congiunto chirurgicamente all’intestino tenue, in modo che la bile prodotta dal fegato possa transitare direttamente nell’intestino senza che ci siano problemi dal punto di vista del metabolismo
  • La terapia con farmaci, che dovrebbero sciogliere i calcoli, risulta piuttosto lunga e porta a risultati spesso parziali o insoddisfacenti

 

PREVENZIONE

È possibile prevenire la formazione dei calcoli biliari seguendo alcune raccomandazioni:

  • Fare attività fisica
  • Seguire una dieta bilanciata che sia povera di grassi e ricca di fibre
  • Mantenere il peso nella norma
  • Evitare il dimagrimento troppo rapido o improvviso
  • Non digiunare né saltare i pasti

 

Per ulteriori informazioni, il Prof. Paolo Barillari opera presso La Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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