Fecaloma e stipsi cronica: in che modo sono collegati?

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Fecaloma e stipsi cronica, in che modo sono collegati - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Fecaloma e stipsi cronica sono due problematiche correlate tra loro, non per nulla nella maggior parte dei casi la prima è la conseguenza diretta della seconda. È possibile prevenire entrambi i disturbi? L’approfondimento di oggi è dedicato proprio a questa tematica.

La stipsi cronica è una condizione piuttosto diffusa. A soffrirne sarebbe, infatti, quasi il 40% della popolazione. Fattori come vita troppo sedentaria e uso eccessivo di lassativi alla lunga possono portare ad una diminuzione della normale motilità intestinale; questo a sua volta fa aumentare il tempo di permanenza nell’intestino delle feci, le quali finiscono con l’accumularsi nell’ampolla rettale, determinando la formazione del fecaloma. Si tratta pertanto di una massa fecale che, diventando sempre più disidratata e dura, risulta di conseguenza anche più difficile da evacuare spontaneamente.

La stipsi viene definita cronica nel momento in cui si presentano almeno due tra queste condizioni:

  • Meno di tre evacuazioni nell’arco della settimana
  • Sforzo eccessivo durante la defecazione
  • Feci dure e/o caprine (ossia costituite da grumi separati difficili da espellere)
  • Sensazione di evacuazione incompleta

CAUSE E SINTOMI DEL FECALOMA

Lo sviluppo dei fecalomi di per sé può essere favorito anche da altre condizioni, alcune delle quali possono causare anche stipsi cronica, come ad esempio:

  • Allettamento prolungato. Gli anziani e i pazienti ospedalizzati sono più soggetti a questo tipo di problematica
  • Dieta troppo povera di liquidi e fibre (in particolare di quelle cosiddette insolubili, di cui parleremo più avanti!)
  • Vomito e sudorazione eccessiva
  • Alcuni farmaci possono rallentare il normale transito intestinale. Un esempio sono gli antidolorifici/analgesici (metadone, codeina), gli antidiarroici e gli anticolinergici
  • Malattie a carico del sistema nervoso o che interessano il cervello

Inizialmente la presenza di un fecaloma può essere del tutto asintomatica. Ad ogni modo, la sua sintomatologia è la stessa che caratterizza un’altra problematica: l’occlusione intestinale.
Vediamo in dettaglio di quali sintomi si tratta:

  • Dolore addominale acutointermittente, sotto forma di crampi e spasmi
  • Addome gonfio
  • Nausea e vomito
  • Disidratazione e scompenso idro-elettrolitico (dovuti al vomito)

FECALOMA E STIPSI CRONICA: come possiamo prevenirli

Possiamo sicuramente mantenere in salute il nostro intestino, ed evitare pertanto di andare incontro a fecaloma e stipsi cronica, adottando uno stile di vita sano che comprenda:

  • Alimentazione ricca di fibre da frutta, verdura, cereali e legumi. Ricordiamo sempre che sarebbe bene consumarne una quota di circa 30 grammi al giorno totali, di cui tre quarti insolubili (cereali e verdure) e un quarto solubili (frutta e legumi). Difatti, le fibre insolubili favoriscono l’aumento del volume delle feci, importante per la progressione della massa fecale fino alla sua espulsione
  • Giusta idratazione. È essenziale bere molta acqua, soprattutto nei mesi estivi
  • Attività fisica moderata ma regolare. Ad esempio, camminare ogni giorno per almeno 40 minuti è già utile per contribuire ad un’adeguata e necessaria motilità intestinale
  • Mantenere il peso nella norma
  • Non abusare dei lassativi. Questi contribuiscono a rendere l’intestino più pigro

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

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