In caso di rettocolite ulcerosa possono alternarsi attacchi acuti a periodi di completa remissione, in cui la malattia è asintomatica. È molto importante diagnosticarla e trattarla adeguatamente per evitare le riacutizzazioni che nel tempo possono dare origine a lesioni precancerose.
La rettocolite ulcerosa coinvolge sempre il retto, tuttavia può estendersi anche a tutto il colon o a parte di esso, senza soluzione di continuità. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica intestinale caratterizzata da lesioni ulcerose, da qui “ulcerosa”. Tali lesioni sono responsabili dei sintomi associati alla patologia, quali:
- Diarrea con presenza di sangue e/o muco
- Stipsi, in caso il disturbo coinvolga solo il retto
- Dolori addominali, che si attenuano in genere dopo l’evacuazione
- Evacuazione di solo muco e/o sangue, oppure di feci di piccole quantità
- Febbre accompagnata da conseguente disidratazione ed associata in particolare ad episodi sintomatici più severi
- Sintomi extra-intestinali. In un terzo dei casi possono presentarsi manifestazioni della patologia anche a livello dermatologico, come ad esempio: noduli sottocutanei, lesioni con presenza di pus e dolori articolari (artriti e artralgie)
RETTOCOLITE ULCEROSA: diagnosi
Soprattutto quando vi è familiarità per le malattie autoimmuni, in caso di diarrea (in particolare se ematica!) associata o meno a dolore addominale, è consigliabile rivolgersi ad uno Specialista.
La diagnosi di rettocolite ulcerosa si stabilisce mediante esami, quali:
- Colonscopia (con eventuali biopsie intestinali seriate). Risulta fondamentale, in quanto consente di valutare non solo la mucosa, ma anche l’estensione dell’infiammazione
- Cromoendoscopia. Si utilizza durante la colonscopia per poter visualizzare in maniera più dettagliata possibili zone sospette per displasia del colon (poliposi intestinale)
- Calprotectina fecale. Alte concentrazioni di questa proteina nelle feci indicano che siamo in presenza di rettocolite ulcerosa. Il suo dosaggio risulta assai utile anche per monitorare la patologia nonché la risposta alla terapia medica
- RX addominale. Si utilizza nei casi severi, poiché fornisce informazioni sia sulla sede dell’infiammazione sia sul possibile sviluppo di complicanze ad essa associate
- SICUS (Ecografia delle anse intestinali). Si tratta di un esame non invasivo che consente di valutare lo stato del lume intestinale, nonché di monitorare la patologia e la sua risposta terapeutica
RETTOCOLITE ULCEROSA: trattamento
È molto importante curare in maniera adeguata l’infiammazione cronica. Questa nel tempo potrebbe dare luogo ad alterazioni irreversibili delle cellule intestinali (lesioni precancerose), le quali possono aumentare il rischio di insorgenza del carcinoma intestinale.
È bene sapere che la rettocolite ulcerosa ha un andamento piuttosto altalenante: in un anno possono alternarsi attacchi acuti a periodi di completa remissione, in cui la malattia risulta persino asintomatica. Si stima che annualmente possano verificarsi uno o due episodi sintomatici (ma anche molti di più).
È fondamentale evitare le riacutizzazioni della malattia per le ragioni appena citate. Pertanto la terapia medica deve essere necessariamente seguita anche durante i periodi di remissione, in cui questa rimane silente.
In casi (in genere piuttosto rari) di rettocolite ulcerosa refrattaria alla terapia medica viene eseguita una colectomia totale. Si tratta di un intervento chirurgico che prevede l’asportazione dell’intero colon.
Il trattamento della malattia ha come scopo quello di agire sull’infiammazione cronica, inibendo quei processi che attivano il nostro sistema immunitario e, quindi, l’infiammazione. Per fare questo vengono utilizzati:
- Farmaci ad azione antinfiammatoria come ad esempio la mesalazina
- Steroidi
- Immunosoppressori, quali la ciclosporina e l’azatioprina
Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.
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