Melanoma: raddoppiato nell’ultimo decennio

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Melanoma, raddoppiato nell’ultimo decennio - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

L’incidenza del melanoma sembrerebbe raddoppiata a causa delle nostre abitudini. Vediamo cosa è emerso dall’ASCO 2018, il meeting sull’oncologia svoltosi di recente a Chicago, e cosa possiamo fare a riguardo.

I dati statistici dicono che negli ultimi dieci anni i casi di melanoma sono aumentati da 7mila a 12mila. Dato ancora più allarmante è quello che riguarda l’età di insorgenza. Se 20 anni fa questa forma tumorale della pelle colpiva persone di 50-60 anni, ad oggi la fascia si è spostata a quella 18-30.

Nonostante oggi sappiamo che i raggi UV sono cancerogeni, si tende ancora a sottovalutare alcuni fattori legati alle nostre abitudini. Per questa ragione è importante sensibilizzare l’opinione pubblica e accrescere la consapevolezza circa i rischi e la prevenzione del melanoma.

Uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dimostrato come il rischio di sviluppare questa neoplasia sia del 75% in chi si è esposto a lampade abbronzanti al di sotto dei 30 anni. Non a caso in Italia questa pratica è vietata ai ragazzi con meno di 18 anni.

Come sostiene il Dott. Paolo Ascierto (Istituto Nazionale Tumori – IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli) “bisogna trattare l’esposizione ai raggi ultravioletti come le sigarette”.

PREVENZIONE DEL MELANOMA

La diagnosi precoce ed i nuovi trattamenti, come l’immunoterapia e la target therapy, hanno permesso di cronicizzare la malattia, innalzando al 50% il tasso di sopravvivenza a 10 anni.

Tuttavia la prevenzione legata ad una corretta e responsabile esposizione solare è ancora troppo sottovalutata, così come lo sono i rischi correlati alle esposizioni brevi ma intense, che aumentano di fatto la probabilità di sviluppare un tumore alla pelle.

Vediamo in dettaglio cosa possiamo fare:
  • Diagnosi precoce e dermatoscopia. È importante effettuare la mappatura e controllo dei nevi nei mesi che precedono la stagione estiva. L’asportazione della lesione cutanea è risolutiva quando la neoplasia è ancora sottile e non ha infiltrato i linfociti ed i vasi sanguigni sottostanti
  • Autoesame. Attraverso la regola dell’ABCDE possiamo renderci conto di eventuali cambiamenti in maniera tempestiva
  • Non esporsi a lampade abbronzanti
  • Esposizione graduale. Come abbiamo già detto sono le esposizioni brevi ed intense quelle che aumentano il rischio di melanoma
  • Evitare eritemi e scottature solari. I danni ripetuti nel tempo e prodotti al DNA dei melanociti ad ogni scottatura si sommano, aumentando il rischio di melanoma
  • Non esporsi al sole tra le 12:00 e le 16:00. In particolare, la fascia oraria a più alto rischio è quella tra le 13:00 e le 15:00
  • Utilizzare sempre creme ad alta protezione, da applicare ogni 2 ore e dopo il bagno. Anche sotto l’ombrellone e nelle giornate nuvolose i raggi solari riescono a filtrare ed essere perciò ugualmente dannosi
  • Bambini. I bambini prima di 1 anno di vita devono evitare l’esposizione diretta al sole, meglio se avviene nelle primissime ore della mattina e nelle ultime del tardo pomeriggio. In seguito è bene proteggerli con creme ad alta protezione, cappellino con visiera e occhiali da sole, evitando le ore centrali tra le 11:00 e le 17:00

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

 

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